E pensare che avremmo potuto non conoscerci!

Testo letto da Innocenzo a Carlo durante la nostra tenutasi sotto il loggiato di Villa Montalvo a Campi Bisenzio (Firenze) il 29 agosto 2020 alle ore 17

 

E pensare che avremmo potuto non conoscerci!

Amore mio, immagini tutto quel che il destino
ha dovuto permettere perché fossimo qui
e ci amassimo e noi fossimo noi?

 

Mi dici: «Eravamo fatti l’uno per l’altro».
Ma pensa quanti motivi,
coincidenze e casi ci sono voluti
per realizzare questo,
semplicemente il nostro amore!

 

Pensa: prima di unire le nostre teste lontane,
noi vivemmo da soli, smarriti, separati;
pensa a quanto è stato lungo quel tempo
e come è grande il mondo,
avremmo potuto non incontrarci.

 

Hai mai considerato i pericoli corsi dalla nostra povera felicità (…).
Tu lo sai che è stato davvero casuale,
il cammino che ci ha portato a incontrarci quella sera?

 

Non te l’ho mai detto,
ma quando t’incontrai per la prima volta
non m’accorsi subito di te
e feci fatica a ricordami il tuo nome.

 

Assai tardi i nostri sguardi s’incrociarono:
pensa, avremmo potuto non saper leggere in essi,
io avrei potuto non osare,
tu avresti potuto non comprendere.

 

Dove saremmo oggi
se quella sera non ci fossimo incontrati?
Un ritardo, un intoppo
e il nostro amore non sarebbe sbocciato
e tu oggi potresti non essere nella mia vita!

 

Ma da allora ci sei e, dopo 15 anni,
sei sempre al mio fianco.

 

Testo liberamente tradotto dal francese da Innocenzo Pontillo tratto dalla raccolta “Toi et moi” del poeta e commediografo francese Paul Geraldy (1885 -1983)